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03/05/2017
AMREF
LA PARANZA DEI BAMBINI

di Roberto Saviano e Mario Gelardi 
regia Mario Gelardi
con Vincenzo Antonucci, Luigi Bignone, Carlo Caracciolo, Antimo Casertano, Riccardo Ciccarelli, Mariano Coletti, Giampiero de Concilio, Simone Fiorillo, Carlo Geltrude, Enrico Maria Pacini
scene Armando Alovisi
costumi 0770 di Irene De Caprio
musica Tommy Grieco
luci Paco Summonte
collaborazione alla regia Carlo Caracciolo
aiuto regia Irene Grasso
programmazione Mismaonda Gianluca Russino e Laura Montagna
un progetto Nuovo Teatro Sanità
prodotto da Mismaonda
in collaborazione con Marche Teatro
charity partner Amref Health 

"Il Nuovo Teatro Sanità e Mario Gelardi non sono solo resistenza e non sono semplicemente teatro. Loro sono il nucleo intorno al quale alla Sanità, a Napoli, si costruisce un presente reale, che si può toccare vedere e ascoltare. Un futuro che si può immaginare. Loro sono voci che sovrastano urla, sono mani tese. Con loro, con Mario, lavoro per portare in scena La paranza dei bambini. Solo loro possono trasformare in corpi, volti e voci le mie parole."
Roberto Saviano

Hanno scarpe firmate, famiglie quasi normali e grandi ali "d’appartenenza" tatuate sulla schiena. Sfrecciano in moto contromano per le vie di Napoli perché sanno che la loro unica possibilità è giocarsi tutto e subito. Non temono il carcere né la morte. Sparano, spacciano, spendono. Sono la paranza dei bambini.
Nel gergo camorristico "paranza" significa gruppo criminale, ma il termine ha origini marinaresche e indica le piccole imbarcazioni per la pesca che, in coppia, tirano le reti nei fondali bassi, dove si pescano soprattutto pesci piccoli per la frittura di paranza. L’espressione "paranza dei bambini" indica la batteria di fuoco, ma restituisce anche con una certa fedeltà l’immagine di pesci talmente piccoli da poter essere cucinati solo fritti, proprio come quei giovanissimi legati alla camorra che Roberto Saviano racconta nel suo ultimo best seller.
E quel romanzo diventa ora uno spettacolo teatrale che racconta una verità cruda, violenta, senza scampo. Non a caso lo spettacolo nasce nel Nuovo Teatro Sanità, un luogo ’miracoloso’ nel cuore di Napoli, dove si tenta di costruire un presente reale e immaginare un futuro possibile.

"L’infanzia è una malattia, un malanno da cui si guarisce crescendo", diceva William Golding, l’autore de Il signore delle mosche. E come nel romanzo di Saviano così anche nello spettacolo i protagonisti creano una loro comunità che impone regole feroci per perdere l’innocenza e diventare grandi.
Dopo la felice esperienza dello spettacolo Gomorra, Roberto Saviano e Mario Gelardi si uniscono di nuovo in questo progetto teatrale per raccontare la controversa ascesa di una tribù adolescente verso il potere, pronta a piombare nel buio della tragedia scespiriana (lo studioso Jan Kott non diceva forse che è il macello uno dei temi nodali dell’opera di Shakespeare?) e nel nero infinito dei fumetti di Frank Miller.
"Io per diventare bambino ci ho messo dieci anni, per spararti in faccia ci metto un secondo".

1957-2017 - 60 anni di Amref Health Africa 
L’AFRICA DI AMREF A SPOLETO FRA TEATRO,
BELLEZZA E SOLIDARIETÀ

Un compleanno in comune e la naturale tendenza ad aprirsi a culture diverse. È da queste premesse che nasce la partnership tra Amref Health Africa e il Festival dei 2 Mondi di Spoleto, che celebrano entrambi - nel 2017- i loro 60 anni.  In occasione del suo anniversario, Amref ha lanciato nei mesi scorsi la campagna "Per noi non Sei Zero", una dichiarazione d’amore al continente africano, riconosciuto da sempre come una terra di soluzioni e non solo di problemi. Il passato, il presente e le sfide della principale organizzazione sanitaria, senza fini di lucro, che opera in Africa dal 1957, si fondono nella campagna del sessantennale che prevede un fitto calendario di attività. Tra queste, la partnership con il prestigioso Festival di Spoleto, simbolo - da sei decadi - di arte, musica, cultura, bellezza. Amref, Saviano e il Festival. Amref parteciperà in forme diverse al Festival dei 2 Mondi 2017, anche grazie alla presenza di personaggi celebri come Roberto Saviano. Amref, infatti, sosterrà il debutto nazionale dello spettacolo "La paranza dei bambini", prodotto da Mismaonda in collaborazione con Marche Teatro e ispirato all’omonimo romanzo dello scrittore campano. In scena è raccontata una verità cruda e violenta, quella dei ragazzi di una Napoli difficile, che li abbandona a loro stessi e li trasforma in giovani prede della malavita. I protagonisti sembrano lo specchio dei bambini e ragazzi di strada che Amref assiste nello slum di Dagoretti,  a Nairobi. I "chokora", spazzatura in swahili, sono giovani ai margini della vita sociale e affettiva, esposti a tutti i rischi che il vivere in strada genera: droga, prostituzione, criminalità, malattia. "Essere partner di questa edizione del Festival di Spoleto ci riempie di orgoglio. Il valore massimo della manifestazione risiede forse, soprattutto, nello spirito con cui tende allo scambio, alla promozione di esperienze, percorsi, culture, espressioni artistiche diverse. Il tutto all’insegna della bellezza, intesa come valore morale prima ancora che estetico", ha dichiarato Guglielmo Micucci, direttore di Amref. "Ci sentiamo molto vicini a questo approccio, che fa dell’apertura verso l’altro un suo cardine. Non poteva esservi migliore occasione della celebrazione dei nostri rispettivi 60 anni di attività per  mettere in risalto questa comunanza di valori".
Arte e recupero dei bambini. La pratica teatrale come terapia di recupero Amref Health Africa la sperimenta sin dal 2001 con i bambini e gli adolescenti delle baraccopoli keniote. Celebre in tal senso rimane il "Pinocchio Nero", uno spettacolo scritto e diretto da Marco Baliani. Nata nel 2004 a Nairobi, la rappresentazione vede protagonisti i ragazzi di Dagoretti, che grazie ad un processo di riappropriazione di identità, subiscono una metamorfosi che li trasforma da rigidi burattini di legno in bambini danzanti. Nel 2006 lo spettacolo è stato portato in una tournée europea.  Come naturale prosieguo di questa vocazione, , Amref è attualmente impegnata nel progetto MigrArti, con l’esperimento di intervento artistico e culturale "Enea in Viaggio", che si concentra in territori - come quelli della periferia romana - dove risulta complesso il rapporto fra popolazione residente e migranti. Apice del progetto, di cui è capofila il Teatro di Roma, sarà la performance collettiva del prossimo 9 luglio in occasione della quale saliranno sul palcoscenico del Teatro Argentina di Roma 200 partecipanti, tra migranti e cittadini comuni.  
La campagna "Per noi non Sei Zero". La campagna - curata da Sabina Leoni - riassume bene la mission di Amref: dare rilevanza, visibilità, importanza, prendersi cura e trattare da pari a pari, senza pietismo, il continente africano. Il secondo continente più popoloso del pianeta non può e non deve essere lasciato ai margini, né essere visto solo come terra di problemi. In un’ottica di sviluppo globale, l’Africa è anche una terra di soluzioni e opportunità. Amref ci ha sempre creduto e da 60 anni lavora perché l’Africa spicchi il volo. Ed è questo il messaggio che, attraverso il teatro ma anche altre iniziative e attività culturali, porterà nella meravigliosa cornice di Spoleto.

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