NOI ERAVAMO
FILM



un film di Leonardo Tiberi
una produzione Baires Produzioni, Istituto Luce Cinecittà
in associazione con Gruppo Banco Desio
ai sensi delle norme sul Tax Credit
con il contributo della Regione del Veneto 
con il patrocinio del Ministero della Difesa
in collaborazione con Aeronautica Militare, Corpo Militare Volontario della Cri Ausiliario delle Forze Armate, Corpo delle Infermiere Volontarie della Cri Ausiliario delle Forze Armate
film riconosciuto di Interesse Culturale Nazionale dalla DG Cinema -MIBACT 
opera realizzata con il sostegno della Regione Lazio Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo 

regia Leonardo Tiberi
soggetto Salvatore De Mola, Sabina Fiorenzi, Leonardo Tiberi
sceneggiatura Salvatore De Mola, Leonardo Tiberi
aiuto regia Roberto Orazi 
casting Paola Squitieri
fotografia Stefano Paradiso (AIC)
colorizzazione Humantouch Production e Dowlee
progetto, direzione restauro e colorizzazione
restauro digitale e finalizzazione colorizzazione Marco Kuveiller
direzione tecnica colorizzazione Marco Delfini
musiche Baptiste Allard
edizioni musicali Allard & Bodak
montaggio Luca Onorati (AMC)
direzione delle ricostruzioni storico scenografiche Mauro Vittorio Quattrina
costumi Nicoletta Ercole
produttori Maurizio e Manuel Tedesco per  Baires Produzioni, Istituto Luce Cinecittà
produzione esecutiva Istituto Luce Cinecittà Maura Cosenza
organizzatore generale Fabrizio Manzollino (APAI)
direttore di produzione Paolo Cellini
sviluppo progetto Paola Poli
distribuzione Istituto Luce - Cinecittà
origine e durata Italia, 90’ minuti  
ufficio stampa Giovanna Mazzarella&Cristina Scognamillo

con
Alessandro Tersigni Guglielmo Cusin 
Yari Gugliucci Fiorello La Guardia 
Davide Giordano Luciano Cusin 
Beatrice Arnera Agnese Pavan 
Eliana Miglio Marie La Guardia 
con la partecipazione di Emanuela Grimalda nel ruolo di Sorella Adelaide 
e con Roberto Citran nel ruolo del Dottor Bassani



Tra l’agosto del 1914 e il maggio del 1915 l’eco del violento confronto tra interventisti e neutralisti italiani arrivò anche nelle nazioni che nei decenni precedenti erano state e continuavano ad essere meta di emigranti.
La distanza amplificò quella "querelle" politica e storica tanto spinosa che animava l’Italia e quando Vittorio Emanuele decise per l’intervento fu immediata e forse anche inaspettata la risposta di migliaia di uomini che in fondo erano stati costretti ad andare all’estero perché il Paese non poteva offrire loro di che vivere.
Arrivarono ex emigrati o figli di emigrati e quasi più un migliaio persero la vita. Era per lo più gente umile e generosa. Moltissimi i veneti, ancora intensamente legati alla terra d’origine. Ma vennero ad aiutare l’Italia anche persone di cultura, appartenenti al ceto medio, come Fiorello La Guardia, futuro Sindaco di New York e poi governatore dello stesso Stato.
Da questa premessa nasce l’idea di Noi eravamo di Leonardo Tiberi, autore del precedente Fango e Gloria e di decine di programmi sulla storia contemporanea.

Dopo l’esperienza di Fango e gloria, continua la mia ricerca di una formula narrativa innovativa ed efficace per portare sullo schermo fatti e personaggi della storia contemporanea.
Lo straordinario materiale di repertorio dell’Istituto Luce vive e si amalgama con il girato che nel nuovo film prevale per durata ed intensità.
Nei laboratori del Luce e in altri altamente specializzati le preziose pellicole dell’Archivio Storico sono state quindi scansionate in Alta Definizione, restaurate da graffi e macchie, acquisite in digitale, variando la velocità di scorrimento - per eliminare le fluttuazioni ondulatorie che avevano le macchine da presa dell’epoca e che provocavano i movimenti accelerati e ridicoli a cui siamo abituati. 
Infine le immagini in bianco e nero sono state colorate, ma nel pieno rispetto della filologia e della storia, con un procedimento che nei risultati assomiglia molto alle bicromie di inizio secolo, come il Kinemacolor di Charles Urban.
"Alla ricerca dei colori perduti", si potrebbe dire, per vedere luoghi, persone e cose con occhi ad essi contemporanei, per dare vita nuova ai mille volti senza nome fissati cento anni fa sulle pellicole conservate nell’Archivio dell’Istituto Luce e farli tornare a tutti gli effetti i protagonisti del racconto del film, spalla a spalla con gli attori che li evocano.
Scelte forti, audaci, che potrebbero non essere condivise da chi di quelle vecchie immagini rimpiange la patina di antico a cui tutti siamo abituati, ma nelle quali io credo fermamente, perché sono state adottate non per esibizionismo tecnico o per desiderio di accattivarsi il pubblico, ma, al contrario, perché necessarie e determinanti, perché generano drammaturgia e permettono allo spettatore di calarsi nel racconto in un modo quanto più possibile vivo e partecipato. La guerra di ieri è come quella di oggi, vederla a colori e al passo giusto ne accentua la tragica attualità e induce a riflessioni sulla natura dell’uomo.
Leonardo Tiberi