IL CASELLANTE



di Andrea Camilleri - Giuseppe Dipasquale

con
Moni Ovadia
Valeria Contadino
Mario Incudine

e con
Sergio Seminara
Giampaolo Romania

e i musicisti
Antonio Vasta
Antonio Putzu

scene Giuseppe Dipasquale

musiche originali Mario Incudine
con la collaborazione di Antonio Vasta

costumi Elisa Savi 
luci Gianni Grasso

ingegnere del suono Paolo Cillerai 

la canzone La crapa avi li corna è di Antonio Vasta

regia Giuseppe Dipasquale

produzione
Promo Music-Corvino Produzioni
Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano 
Comune di Caltanissetta



Il Casellante è, fra i racconti di Camilleri, uno dei più struggentemente divertenti del ciclo cosiddetto mitologico. Secondo a Maruzza Musumeci e prima de Il Sonaglio, questo racconto ambientato nella Sicilia di Camilleri, terra di contraddizioni e paradossi, narra la vicenda di una metamorfosi.  
Ma questa Sicilia è la Vigàta di Camilleri che diventa ogni volta metafora di un modo di essere e ragionare le cose di Sicilia.
Dopo il successo ottenuto dalle trasposizioni per il teatro de Il birraio di Preston, La concessione del telefono, che insieme a La Cattura, Troppu trafficu ppi nenti, La Signora Leuca, Cannibardo e la Sicilia costituiscono la drammaturgia degli ultimi anni,  l’autore del romanzo e il regista dell’opera tornano nuovamente insieme per riproporre al pubblico teatrale nazionale una nuova avventura dai racconti camilleriani. 
Una vicenda affogata nel mondo mitologico di Camilleri, che vive di personaggi reali, trasfigurati nella sua grande fantasia di narratore. Una vicenda emblematica che disegna i tratti di una Sicilia arcaica e moderna, comica e tragica, ferocemente logica e paradossale ad un tempo. Il Casellante è il racconto delle trasformazioni del dolore della maternità negata e della guerra, ma è anche il racconto in musica divertito e irridente del periodo fascista nella Sicilia degli anni Quaranta.
Il carattere affascinante di questo progetto, posto essenzialmente sulla novità del testo e della sua possibile realizzazione, si sposa tutt’uno con la possibilità di ricercare strade sempre nuove e diverse per la drammaturgia contemporanea. 
La parola, ed il giuoco che con essa e di essa è possibile intraprendere, fa di questo testo un oggetto naturale da essere iniziato e elaborato all’interno di un’alchimia teatrale vitale e creativa.
Altro aspetto è quello della lingua di Camilleri. Una lingua personale, originalissima, che calca e ricalca, in una divertita e teatralissima sinfonia di parlate una meravigliosa sicilitudine linguistica, fatta di neologismi, di sintassi travestita, di modi d’uso linguistico mutuati dal dialetto che esaltano la recitazione di possibili attori pensati a prestare i panni al mondo dei personaggi camilleriani.

Giuseppe Dipasquale


MONI OVADIA | È considerato uno dei più prestigiosi e popolari uomini di cultura e artisti della scena italiana. Il suo teatro musicale, ispirato alla cultura yiddish che ha contribuito a far conoscere e di cui ha dato una lettura contemporanea, è unico nel suo genere, in Italia e in Europa. Noto per il suo costante impegno politico e civile a sostegno dei diritti e della pace, è un punto di riferimento per le giovani generazioni. Ovadia inizia l’attività teatrale vera e propria nel 1984 collaborando con personalità di primo piano come Pier’Alli, Bolek Polivka, Tadeusz Kantor, Giorgio Marini e Franco Parenti. Nel 1987 crea con Mara Cantoni, Dalla sabbia e dal tempo in occasione del festival di Cultura Ebraica: è l’occasione per fondere le proprie esperienze di attore e musicista, dando vita alla proposta di un "teatro musicale" in cui ancora oggi opera la sua ricerca espressiva. Nel 1990 fonda la TheaterOrchestra e mette in scena Golem, presentato a Milano, Roma, Berlino, Parigi, New York. Nel 1993 si impone all’attenzione del grande pubblico con Oylem Goylem, una creazione di teatro musicale in forma di cabaret, osannato dalla critica e dal pubblico. Nel 1994 inizia il sodalizio artistico con Roberto Andò con cui mette in scena Frammenti sull’Apocalisse, Diario ironico dall’esilio (1995), Il caso Kafka (1997), Le storie del signor Keuner (2006-2007), Shylock, il Mercante di Venezia in prova (2009). Ancora dalla collaborazione con Mascia Cantoni nascono Dybbuk (1995), spettacolo sull’Olocausto, accolto come uno degli eventi principali della stagione, e Ballata di fine millennio (1996, con il Piccolo Teatro di Milano). Del 1998 è Mame, mamele, mamma, mamà con la TheaterOrchestra. Tra gli altri spettacoli degli anni Duemila: Konarmjia: L’armata a cavallo dal testo di Isaac Babel’ (2003); ); La bella utopia e Adesso Odessa, ancora da Babel’ (2013); Benvenuti nel Ghetto, ideato per il settantesimo anniversario dell’insurrezione nel Ghetto di Varsavia (2013); Le Supplici di Eschilo al Teatro Greco di Siracusa (2015).

GIUSEPPE DIPASQUALE | Regista e autore teatrale, si diploma in Regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica "Silvio d’Amico". Lavora in teatro dal 1981 ed è attualmente direttore del Teatro Stabile di Catania. Tra le sue oltre quaranta regie si ricordano: per il Premio Borgese scrive e dirige Massimo Foschi e Mariella Lo Giudice in Per un ritratto dello scrittore, su testi di Sciascia e Borgese; Spiritus Mundi, opera in musica di Maurizio Squillante per il XXXIX Festival dei Due Mondi  di Spoleto, sotto la direzione artistica di Gian Carlo Menotti; La recitazione della controversia liparitana di Leonardo Sciascia; per il Teatro Stabile di Catania Sinfonie d’amore di Giuseppe Fava; Il magnifico cornuto, di Fernand Crommelynck; La Cattura di Pirandello, Camilleri, Dipasquale con Turi Ferro; Orestea nella traduzione di Pier Paolo Pasolini; per il Teatro Eliseo di Roma Il negozio all’angolo, musical di Bock, Masteroff, Harnick, con Paolo Ferrari; per il Teatro Stabile di Catania, Il birraio di Preston, dal romanzo di Andrea Camilleri; Don Giovanni in Sicilia di Vitaliano Brancati, con Mariano Rigillo; I Beati Paoli con Giulio Brogi e Pippo Pattavina; Troppu trafficu ppi nenti di A. Camilleri, G. Dipasquale, rifacimento di Molto rumore per nulla di William Shakespeare;  Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello con Pino Caruso; Cannibardo e la Sicilia di Andrea Camilleri con Massimo Ghini, che debutta al Festival dei Due Mondi di Spoleto diretto da Giorgio Ferrara; I Giganti della montagna di Luigi Pirandello con Vincenzo Pirrotta e Magda Mercatali; e ancora Erano tutti miei figli di Arthur Miller, con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini; Il giardino dei ciliegi di Anton Cecov, con Magda Mercatali; Re Lear di William Shakespeare, con Mariano Rigillo e Sebastiano Tringali; La Tempesta di Shakespeare per il Festival Internazionale Shakespeariano di Danzica (2006). 

VALERIA CONTADINO | Attrice catanese, si forma al teatro stabile di Catania iniziando la sua carriera giovanissima. Cresce sul palco a fianco di Ida Carrara, Giulio Brogi, Mariano Rigillo, Pippo Pattavina, Mariella Lo Giudice, Guia Ielo, Tuccio Musumeci, Marcello Perracchio, Gilberto Idonea. Nel 2004 per lo stesso ente catanese interpreta l’Allieva ne La lezione di E. Ionesco e Agnese ne La scuola delle mogli di Molière. Recita testi di autori contemporanei come Andrea Camilleri - Il birraio di Preston, la Concessione del telefono e Troppu trafficu ppi nenti- spettacoli rappresentati in Italia e in Europa. Da quel momento inizia una fervida attività teatrale con produzioni nazionali che la vedono impegnata in lunghe tournée riscuotendo successi in prestigiosi teatri italiani. Lavora con registi come Walter Pagliaro, Maurizio Scaparro, Armando Pugliese, Giuseppe Dipasquale, Fabio Grossi, Claudio Di Palma, Vincenzo Pirrotta, Geppy Gleijeses, Alfredo Ariàs. Il 2013 la vede impegnata in tournée nazionale a fianco di Leo Gullotta nel ruolo di Titania nel Sogno di una notte di mezza estate di W. Shakespeare  e ne L’avaro di Molière nel ruolo di Marianna, con Lello Arena. Tra le sue interpretazioni più note ricordiamo quella di Iana ne La Governante regia di M. Scaparro; Gwendalin ne L’importanza di chiamarsi Ernesto regia G. Gleijeses e di Anna in Se’ Nummari di Totò Rizzo, per la regia di Vincenzo Pirrotta; spettacoli tutti rappresentati in tournée nazionali. Attualmente è impegnata nella tournée de Il Bugiardo di C. Goldoni a fianco di Andrea Giordana, G. Gleijeses e Marianella Bargilli, e in Casa di bambola di H. Ibsen regia di Maurizio Scaparro, nel ruolo di Nora.

MARIO INCUDINE | Attore, musicista e autore di colonne sonore, è uno dei personaggi più rappresentativi della nuova world music italiana. Una crescita artistica partita dal successo dei suoi primi album, Terra e Abballalaluna(Egea), Beddu Garibbard e Anime Migranti (Finisterre/Felmay) e consacrata da pubblico e critica con il pluripremiato album "Italia Talìa"(Universal), secondo posto al Premio Tenco 2013 e vincitore assoluto del Premio nazionale per la musica tradizionale "Città di Loano". Svariate collaborazioni con i più importanti artisti italiani e internazionali della musica, del teatro e della danza (tra gli altri Camilleri, De Gregori, Battiato, Dalla, Haber, Ghini), Mario Incudine si è esibito nei più prestigiosi festival di world music in Italia, Cina, Marocco, Tunisia, Algeria, Capoverde, Olanda, Francia, Spagna, Portogallo, Inghilterra, Germania, Turchia, Romania, Siberia, Messico e negli Stati Uniti, collezionando nell’ultimo anno più di 100 concerti dal vivo. Voce dell’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium del Parco della Musica di Roma, è anche direttore dell’orchestra internazionale  "7LuasOrkestra" e compone colonne sonore per il teatro, per la danza e per il cinema. Ha diretto con Moni Ovadia Le supplici di Eschilo, per il 51° ciclo di rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa, curandone anche la traduzione in siciliano e le musiche originali. È attore, compositore e regista dello spettacolo Il dolore pazzo dell’amore di e con Pietrangelo Buttafuoco. 


San Nicolò Teatro
25 GIUGNO 16:00
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26 GIUGNO 18:30
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BIGLIETTI
primo settore posti numerati € 50,00
secondo settore posti numerati € 38,00
terzo settore posti numerati € 25,00

durata: 2 ore e 20 minuti




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