VOLARIO

Letture tra affabulazione e canto


regia e drammaturgia Maddalena Maggi

con
Iaia Forte voce narrante  
Elena Somarè fischio melodico
Lincoln Almada arpa paraguayana / percussioni

immagini Giovanni Frangi

produzione Skydancers per HDRÀ



In principio fu il Signore, solista della creazione, che musicò l’universo e col fiato residuo animò l’uomo.
Zefiro ne copiò invano il sibilo, ma solo il fischio umano sarebbe stato la verosimile imitazione del soffio divino.

Valentino Zeichen

Il fischio è un suono, né canto né strumento, inusuale in musica, un suono misterioso. È come suonare con la bocca chiusa, in segreto. È un suono strano, sempre in bilico tra la nota pura e quella stridula. Il fischio non può essere impostato come la voce, in lui c’è l’anima della persona, senza filtri. Tra tutti i suoni è quello più umano, il meno infallibile. In oriente il canto degli uccelli è la voce dell’anima e gli uccelli sono il tramite grazie al quale l’anima si ricongiunge a Dio: lo spettacolo porta in scena un dialogo tra la voce umana di Iaia Forte e quella degli uccelli-anima, attraverso il fischio melodico di Elena Somarè, accompagnata dal musicista Lincoln Almada. 
La regista Maddalena Maggi ha elaborato alcuni testi di letteratura varia, per creare un bestiario dedicato agli esseri alati che costellano le opere letterarie, le poesie e i saggi delle più disparate culture ed epoche; dalla Mansfield a Cantarelli, passando per La Capria, Trilussa e Loria. Un Volario immaginario, una commistione di aneddoti, racconti e poesie che un po’ fanno ridere, un po’ commuovono, un po’ ti fanno dubitare del confine tra verità e leggenda. 
È un viaggio attraverso i simboli, i miti e le leggende evocate da queste creature. Sottobraccio alla parola e ai racconti, la musica e il fischio melodico, per fare in modo che le storie abbiano la loro colonna sonora suonata dal vivo. Tre personaggi sul palco, uniti dal filo conduttore della narrazione dei testi.


MADDALENA MAGGI | Inizia la sua carriera lavorativa come attrice con Peter del Monte e Marco Bellocchio, subito dopo essersi diplomata  al Centro Sperimentale di Cinematografia, proseguendo nell’interpretazione di ruoli da protagonista con registi come Salvatore Piscicelli, Stefano Incerti, Lucio Pellegrini, Alex Infascelli e Francois Girard. Nel 2006 i suoi interessi si orientano verso la regia e la musica classica. Trasferitasi a Parigi intraprende una collaborazione formativa come aiuto regista nell’opera lirica. Tornata in Italia, prosegue il suo percorso lavorativo con Gabriele Lavia come aiuto regista. Nel 2013 entra nell’Associazione EMMA FOR PEACE come Project Manager. Negli ultimi tre anni ha curato per il Festival di Spoleto una rassegna culturale con Paolo Mieli. Nel 2016 firma la regia di Histoire du soldat di Igor Stravinskij, con Iaia Forte e l’Orchestra di Piazza Vittorio, prodotta dal Teatro Nazionale della Toscana.

IAIA FORTE | Nata a Napoli, diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia, ha debuttato in teatro con Toni Servillo, ed ha collaborato a lungo con il gruppo "Teatri Uniti". Sempre in teatro ha lavorato con Leo De Bernardinis, Mario Martone, Carlo Cecchi, Federico Tiezzi, Valerio Binasco, Emma Dante, Alfonso Santagata, Luca Ronconi, partecipando a spettacoli tra i più premiati dalla critica degli ultimi anni.  Ha vinto il Premio della Critica come migliore attrice per Il Misantropo con la regia di T. Servillo, il Fiorino Doro della società Dantesca. Ha esordito sul grande schermo con Libera di Pappi Corsicato, con cui ha interpretato anche I buchi neri, I Vesuviani, Chimera, Il volto di un’altra. Sempre al cinema ha lavorato con M. Nichetti, M. Ferreri, T. De Bernardi, M. Martone, R. De Maria, M. Risi, E. Cappuccio, Peter Greenaway ottenendo due Nastri d’Argento, due candidature al David, un Globo d’Oro, un Ciak d’Oro, il premio Agis, il Linea d’Ombra e un Premio Sacher come miglior attrice protagonista. Nel 2013 ha girato il nuovo film di P. Sorrentino La grande bellezza, Miele, esordio alla regia di V. Golino, e La vita oscena di R. De Maria. Nel 2014 gira con G. Manfredonia Terra Madre e con M. Martone Il giovane favoloso e per la televisione una miniserie in due episodi dal titolo Sottocopertura per la regia di Giulio Manfredonia. Nel 2015, per il cinema, recita in Ho ucciso Napoleone, regia di Giorgia Farina e, per il teatro, è protagonista di Hanno tutti ragione dal romanzo di P. Sorrentino. Per la tv, nel 2016, è nel cast di Squadra Antimafia 8 per la regia di R. De Maria e S. Zarmandili. 

ELENA SOMARÈ | Artista multimediale, è una delle rarissime e più note interpreti, sul piano internazionale, nel campo della musica per fischio. Nel suo percorso artistico, ha saputo portare questo particolare strumento ai più alti livelli interpretativi, liberandolo dal pregiudizio che lo vedeva confinato alla pura esibizione virtuosistica. Un riconoscimento che le è stato tributato dall’accoglienza al Piccolo Teatro di Milano, al Reial Cercle Artistic di Barcelona, all’Auditorium Parco della Musica, al Teatro Sistina di Roma e in molti altri teatri e luoghi prestigiosi. Nel  2011, con il patrocinio del Comune di Roma, nella splendida Casina di Raffaello, dentro a Villa Borghese, si inaugura "Il fischio magico", una grande mostra personale multimediale per la quale realizza il suo primo compact disc i cui brani costituiscono il sottofondo musicale dell’esposizione fotografica e dei video. Nello stesso anno, al Ministero dei Beni Culturali, nell’antica biblioteca dei Gesuiti "Sala della Crociera", inaugura la XIII Settimana della Cultura, con una mostra personale antologica e un concerto per Fischio Tiorba e Arpa. Nel 2013 per "I concerti di Palazzo Mezzabarba" si esibisce nella sala consiliare del Comune di Pavia con un concerto per fischio e arpa rinascimentale. Per due volte inaugura il Festival Capalbio Libri con concerti per fischio ed arpa. Nel maggio 2016 esce il suo secondo disco dal titolo "Incanto", dedicato alla grande melodia italiana.

LINCOLN ALMADA | Nato in Paraguay, giovanissimo inizia a suonare, come percussionista, musica tradizionale per banda per dedicarsi in seguito all’arpa, strumento che nel suo paese di origine si avvale ancora di antiche tecniche ormai perdute in Europa. Almada ha elaborato un suo stile personale che nasce dalla fusione di tali tecniche con i ritmi che ha assorbito negli anni da diverse culture, quelli della regione Guaranì (Paraguay e litorale argentino), della musica "llanera" (Colombia e Venezuela) e della musica afro-latinoamericana (Cuba e Perú). Affianca la sua attività concertistica internazionale ai numerosi corsi, dedicati all’improvvisazione e all’interpretazione dei ritmi latinoamericani e delle tecniche dell’arpa latinoamericana, che tiene, fra gli altri, in Italia, presso il Conservatorio di Napoli, il Conservatorio di Pesaro, il Conservatorio di Vibo Valentia, la scuola Suoni d’arpa di Salsomaggiore, il Festival internazionale d’arpa di Viaggiano, in Svizzera, presso la Schola Cantorum Basiliensis, in Francia, al Rencontres Internationales de Harpes Dinan, al Centre occitan des musiques traditionelles Toulouse, in Belgio al Harpe Diem Leuven e in Spagna presso il Conservatorio di Huesca.


Sala Frau
08 LUGLIO 20:00
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09 LUGLIO 17:00
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BIGLIETTI
posto unico € 25,00

durata: 1 ora


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