FILUMENA MARTURANO



di Eduardo De Filippo

con Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses

regia Liliana Cavani
scene e costumi Raimonda Gaetani
luci Luigi Ascione
musiche originali Teho Teardo

e con
Nunzia Schiano
Domenico Mignemi
Gregorio Maria De Paola
Elisabetta Mirra
Ylenia Oliviero
Agostino Pannone
Fabio Pappacena
Eduardo Scarpetta

assistente alla regia Marina Bianchi
scenografo collaboratore Alessandro Nico
assistente costumista Sonia Salvatori
direttore di scena Francesco Grieco 
capo macchinista Gennaro Iengo
capo elettricista Rosario D’Alise 
capo sarta Rosa Perillo
amministratore Nicola Cosenza
trovarobato Barbara Sanfelice
scenografia Scenarredo srl
fornitore luci e fonica ME.TA. srl
trasporti Liberato Napoli
costumi Tirelli srl

si ringrazia Rubinacci Napoli per i costumi indossati dal signor Geppy Gleijeses
si ringrazia Jewel House per i gioielli di scena

ufficio stampa Paola Rotunno
segretaria di compagnia Maria Lattanzio
direzione amministrativa Ludovica Pagano
produzione esecutiva e distribuzione Mariangela De Riccardis 
consulenza generale Mariano Anagni

con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi 

produzione Gitiesse Artisti Riuniti diretta da Geppy Gleijeses
in collaborazione con Spoleto 59 Festival dei 2Mondi



Secondo la più lunga, meticolosa e bella didascalia mai scritta da Eduardo, la più celebre eroina del suo teatro appare in scena, mentre le ultime luci del giorno dileguano. È in piedi sulla soglia della camera da letto, le braccia conserte in atto di sfida; in camicia da notte, piedi nudi nelle pantofole scendiletto, capelli in disordine, con qualche filo grigio che denuncia tutti i suoi quarantotto anni e un «atteggiamento da belva ferita, pronta a spiccare il salto sull’avversario». Domenico Soriano è nell’angolo opposto della stanza e del palcoscenico, come in un ideale ring di pugilato. È un bel cinquantenne solido e giovale, che s’è goduto la vita grazie ai soldi della pasticceria lasciatagli dal padre. Da giovanotto lo chiamavano don Mimì (come il gaudente figlio di Eduardo Scarpetta) ed era famoso per i cavalli, le donne e i capricci. Ora se ne sta lì, pantaloni e giacca di pigiama sommariamente abbottonati, «pallido e convulso di fronte a Filumena, a quella donna "da niente" che per tanti anni è stata trattata da lui quasi come una schiava e che ora lo tiene in pugno». Agli altri due angoli della stanza, in attesa – sembrano i "secondi" dei pugili che stanno per affrontarsi – ci sono Rosalia Solimene, una donna del popolo che da sempre aiuta Filumena, e Alfredo Amoroso, «che riassume tutto il passato del suo padrone».
Domenico è furente perché Filumena, una ex prostituta che da anni vive con lui come la più paziente e sottomessa delle mogli, è riuscita a strappargli un matrimonio, facendogli credere che era in punto di morte. Poi, dopo quelle nozze in articulo mortis, era balzata dal letto, guaritissima e ferocemente soddisfatta di aver ripreso il suo posto legittimo nella casa che per tanti anni aveva contribuito a far prosperare. A quello stratagemma estremo s’era risolta perché, dopo mille avventure da lei sopportate in silenzio, il suo uomo voleva ora darle il benservito, per sposare una ragazza di vent’anni. E non era tutto, perché con una sorprendente rivelazione aveva raccontato di avere tre figli segreti, già grandi, e per giunta cresciuti a balia grazie ai denari rubati a Soriano. Questi va su tutte le furie, dichiara che il matrimonio gli è stato carpito con l’inganno e ne ottiene l’annullamento.
Allora l’indomabile Filumena ripiega su un altro più sottile espediente: uno dei tre giovanotti è figlio di Domenico. Quale? La donna lascia la casa, la sua casa, portandosi via il segreto. Domenico, attanagliato dalla più angosciosa curiosità, la supplica di rivelargli la verità; ma intanto riscopre tutte le qualità umane di quella donna. E per non lasciarsi sfuggire il figlio, acconsente a liberarsi della fidanzata, a sposare – questa volta davvero – Filumena e a prendersi in casa i tre giovani. Ma nemmeno diventata moglie Filumena svelerà il segreto. Madre di tutti e tre, non accetterà che uno di loro goda di qualche privilegio. Così, alla fine, Domenico li accetterà tutti serenamente, ripetendo le parole di lei: «’E figlie so’ ffiglie… E so’ tutte eguale… Hai ragione Filume’, hai ragione tu!».

Maurizio Giammusso da "Vita di Eduardo", Edizioni Elleu

Filumena Marturano – forse la commedia italiana del dopoguerra più conosciuta e rappresentata all’estero – ha un ruolo centrale nella produzione di Eduardo De Filippo, collocandosi tra i primi testi di quella Cantata dei giorni dispari che, a partire da Napoli milionaria!, raccoglie le opere più complesse e problematiche in cui si riversano i drammi, le ansie e le speranze di un Paese e di un popolo sconvolti dalla guerra.
Nel dramma di Filumena, che rifiuta di rivelare all’amante quale dei tre figli da lei messi al mondo sia suo, De Filippo dichiarava di aver inteso rappresentare un’allegoria dell’Italia lacerata e in larga misura depauperata anche moralmente, e prefigurarne la dignità e la volontà di riscatto.


MARIANGELA D’ABBRACCIO | Napoletana, debutta in teatro nella compagnia di Luca De Filippo diretta da Eduardo De Filippo. Diventa protagonista del nostro teatro lavorando, fra gli altri, insieme a Giorgio Albertazzi ne Il Ritorno di Casanova di A. Schnitzler, Luca De Filippo in Napoli Milionaria diretta da F. Rosi - Premio Persefone 2004 miglior spettacolo - Arturo Brachetti, Valeria Moriconi in Filumena Marturano. È Maria Stuarda, regia F. Tavassi, e Camille Claudel di D. Maraini, Sunshine di W. Mastrosimone, regia M. Mattolini. È La Gatta sul Tetto che Scotta e Serafina di La Rosa Tatuata di T. Williams e Anna Dei Miracoli di W. Gibson con la regia di F. Tavassi, personaggi di donne forti e passionali. Lady Macbeth, Gertrude, la regina in Amleto di W. Shakespeare, Beatrice in Molto rumore per nulla e La Duchessa di Amalfi. Vince il Premio Flaiano come migliore attrice per Sei personaggi in cerca d’autore di L. Pirandello, regia Patroni Griffi. In cinema è diretta da Zeffirelli, Benigni, Veronesi, Del Monte, Vanzina, Greco. Per la Sony music incide il cd Il Cuore di Totò. Dedica il concerto-spettacolo Amarafemmena alla canzone napoletana. Seguono Anima latina, in tournée in Argentina, Cile, Portogallo fino a Napoli, e Napoletana nuovo concerto-spettacolo per Londra, Olimpiadi 2012. Per Asti Teatro e Taormina Arte 2011 è Teresa la ladra di D. Maraini con musiche e canzoni originali di S. Cammariere, regia F. Tavassi - Premio Persefone 2012 come migliore interprete femminile teatro canzone. Vince il Premio Gassman 2010 - miglior spettacolo- per La Strana Coppia, regia F. Tavassi. Diretta da A. Pugliese interpreta La lampadina galleggiante di W. Allen. Nel 2012 porta in scena Marilyn Monroe Fragments, regia C. Giordano. Pubblica il suo secondo disco tratto da Teresa la ladra. Torna ad Eduardo De Filippo con Eduardo al Kursaal, regia A. Pugliese. Debutta al Festival dei Due Mondi Dopo il silenzio di F. Niccolini e M. Rubino, regia A. Pizzech. Esce il suo terzo cd, E chi mo canta appriesso a me, produzione Polo Sud. Al Ravello Festival, in Borges Piazzolla, interpreta le canzoni del musicista argentino e divide il palco con G. Albertazzi, per la regia di F. Tavassi.

GEPPY GLEIJESES | Attore, regista e produttore teatrale. Debutta a 17 anni insieme a Mario Scarpetta nelle Nuvole di Aristofane. Nel ’74 Eduardo vuole che interpreti il suo ruolo ne Il figlio di Pulcinella con la regia di Bogdan Jerković per il Collettivo di Parma e nel ’75 è lui stesso a chiedere ad Eduardo di poter interpretare e dirigere Chi è cchiù felice ‘e me? e Gennariniello. Eduardo non solo acconsente, ma in una serie di incontri nella sua casa di via Aquilea gli dà indicazioni sulla regia e sull’interpretazione. Lo spettacolo ha un grande successo: è il maggio del ’75. "Paese Sera" titola: "Eduardo revoca il veto alle sue opere per un ventenne". Nell’80 scrittura Pupella Maggio, diventando il più giovane capocomico italiano, con Il voto di Salvatore Di Giacomo, regia di Virginio Puecher.  Nell’83 fonda la Gitiesse, sua attuale società di produzione. Nel 1984 con Alida Valli e Marina Malfatti interpreta Il Malinteso di Albert Camus, regia di Sandro Sequi. Sempre nell’83 Gleijeses è impegnato nelle riprese de Il caso Ettore Grande per Rai Uno nel ruolo del titolo, diretto da Riccardo Tortora e Marisa Malfatti. Nell’86 fonda il Teatro Acacia a Napoli; nel ‘93 è direttore del Teatro Nazionale di Milano, nel ‘99 fonda il Teatro Stabile di Calabria, dal 2003 dirige il Teatro F. Cilea di Reggio Calabria e nel 2009 vince il bando europeo indetto dall’Eti per l’aggiudicazione del Teatro Quirino. Lavora nel cinema e in televisione con Cobelli, Luca e Luigi De Filippo, i fratelli Taviani, Sordi, Tognazzi, Brignone, Ranieri, Patroni Griffi, Servillo, Danieli, Girotti, Girone. In teatro è stato diretto, fra gli altri, da Squarzina, Monicelli, Guicciardini, Missiroli, Proietti, Caprioli, Pugliese, Calenda, Shammah, Marcucci, Arias. Fra le tante critiche scritte su di lui nel corso della sua carriera: "Il Viviani di Gleijeses è un Miracolo" Franco Quadri, La Repubblica (2000); "È talmente bravo che il resto della Compagnia rimane annichilito" Masolino D’Amico, La Stampa (2005); "Geppy Gleijeses dimostra in scena di essere l’erede di Eduardo De Filippo" Ugo Ronfani, Il Giorno (2007); "Tutto questo viene reso dal protagonista Geppy Gleijeses con una duttilità espressiva che vale più di una monografia sulla letteratura e l’etica del Novecento" Sergio Sciacca, La Sicilia (2015).

NUNZIA SCHIANO | Nata a Portici nel 1959, attrice di teatro, cinema e televisione, Nunzia Schiano ha lavorato a teatro con registi quali Antonio Calenda, Luca De Fusco, Andrea de Rosa, Vincenzo Salemme, Carlo Buccirosso, Mario Scarpetta e in particolare Renato Carpentieri con cui ha collaborato nel progetto pluriennale Museum. Approda al cinema e alla televisione grazie a Carlo Vanzina con cui gira Vacanze di Natale 2000 nel 1999. In seguito collabora con Alessandro D’Alatri, Luca Miniero, Leonardo Pieraccioni, Ivan Cotroneo, Alberto Sironi, Giulio Base, Umberto Marino e Matteo Garrone, per il suo film Reality, vincitore del Grand Prix al Festival de Cannes 2012.
 
MIMMO MIGNEMI | Nato a Catania, si è diplomato alla scuola di recitazione del teatro stabile della sua città nel 1977. Da allora ha partecipato a più di 80 produzioni del Teatro stabile di Catania, dell’Ater Emilia Romagna, del Teatro stabile di Genova, Inda Teatro Greco di Siracusa, Teatro Quirino di Roma, lavorando con Turi Ferro, Valeria Moriconi, Mario Scaccia, Ivo Garranni, Eros Pagni, Flavio Bucci, Beppe Pambieri, Tino Schirinzi, Geppy Gleijeses. È stato diretto da Giuseppe Di Martino, Giuseppe Dipasquale, Giancarlo Cobelli, Armando Pugliese, Roberto Guicciardini, Ennio Coltorti, Lamberto Puggelli. Nel cinema ha partecipato a circa trenta film, tra i quali Nuovo cinema paradiso di Giuseppe Tornatore, I Cento passi, La Meglio Gioventù di Marco Tullio Giordana, My name is Tanino di Paolo Virzì. In televisione ha preso parte a varie Fiction e film tv lavorando, fra gli altri, con Terence Hill, Claudio Amendola, Claudia Gerini, Luca Zingaretti, Philippe Noiret.
 
GREGORIO DE PAOLA | Nato a Napoli nel 1990, nel 2009 frequenta i corsi di recitazione del laboratorio teatrale permanente Elicantropo diretto da Carlo Cierciello. Entra a far parte di "Imprenditori di Sogni", associazione culturale fondata e presieduta da Claudia Natale, con la quale parteciperà a diversi spettacoli ed eventi. Dopo aver calcato le scene in tutti gli spazi off del territorio, nel 2011 entra al Centro sperimentale di cinematografia per frequentare il corso di recitazione diretto da Giancarlo Giannini. Gira una dozzina di corti e segue un workshop con l’actor coach Ivana Chubbuck. Diplomatosi al Centro nel 2013, muove i primi passi da professionista in teatro con Saul di Vittorio Alfieri per la regia di Stefano Sabelli, poi in Ditegli sempre di sì di Eduardo De Filippo per la regia di Marco Kretzmer. Nel 2014 vince una borsa di studio per un corso di perfezionamento biennale al Teatro Argentina di Roma e debutta con L’esposizione universale, una pièce inedita di Luigi Squarzina per la regia di Piero Maccarinelli. Si cimenta come critico cinematografico e teatrale freelance per una piattaforma virtuale, TrinityNews. Il 2014 vede il suo battesimo cinematografico come figurazione speciale in Mia madre di Nanni Moretti, mentre in televisione ricopre un piccolo ruolo per il film Francesco di Liliana Cavani. Nello stesso anno partecipa al lungometraggio di Giulio Rubinelli Terrazzo, film sperimentale e indipendente girato in 24h no stop, vincitore di diversi premi.

ELISABETTA MIRRA | Nata a Napoli, frequenta a Roma l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica "Silvio d’Amico" sotto la direzione di Lorenzo Salveti. Durante il secondo anno, nel 2014, gira il film d’esordio Per amor Vostro con Valeria Golino e la regia di Giuseppe Gaudino che la porterà alla 72a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Dopo il diploma, comincia a lavorare per la televisione in varie sit-com e fiction (Zio Gianni, Rimbocchiamoci le Maniche, Un posto al sole) e debutta in teatro con Una giornata particolare tratto dal film di Ettore Scola, accanto a Giulio Scarpati e Valeria Solarino, diretta da Nora Venturini. Il teatro è da sempre il suo naturale e prediletto luogo di espressione, il motivo per il quale ha voluto fortemente diventare un’attrice. Torna al Festival in veste di interprete, dopo avervi già preso parte per quattro anni come allieva dell’Accademia "Silvio d’Amico".
 
YLENIA OLIVIERO | Nata a Napoli nel 1986, inizia a studiare danza e pianoforte a sei anni per poi dedicarsi in adolescenza al canto e alla recitazione con Lorenzo Scuda, leader degli attuali Oblivion. Nel 2008 si diploma alla Musical Theatre Academy di Roma e tra il 2009 e il 2012 si perfeziona in Musical Theatre a Londra con Kenneth Avery Clark, Mark Goldthorp e Derek Hartley. Tornata in Italia inizia un percorso formativo sul Metodo Strasberg con Francesca Viscardi e partecipa a seminari diretti da Pupi Avati e Stefania De Santis. Nel 2014 si laurea in Scienze e Tecnologie della Comunicazione con Tesi su Garinei e Giovannini e La Commedia Musicale all’Italiana. Nel 2016, presso Officina Pasolini, diretta da Massimo Venturiello, approfondisce Shakespeare con A. Pugliese e G. Marini, scherma scenica con M. Cimaglia, interpretazione con M. L. Gorga e V. Cruciani. Nel 2008 è Meg March nel Musical Piccole Donne di M. D. Bellucci, liriche di F. Travaglio. Nel 2011 è una giovane Lady Macbeth in Around Macbeth, rivisitazione del Macbeth di Shakespeare, regia di G. M. Buzzatti. Nel 2012 è protagonista in El Matador di F. Tosti; l’anno successivo è tra i protagonisti di Cenerentola al Teatro Sistina. Nel 2013 interpreta Delia, protagonista della commedia musicale C’è qualche cosa in te di Enrico Montesano, che la vedrà impegnata tra il Sistina e l’Augusteo per i successivi due anni.
 
AGOSTINO PANNONE | Nato a Napoli nel 1993, debutta in teatro nel 2012 con Nasi rossi per la regia di Sergio di Paola, dopo aver conseguito il diploma presso la Scuola di Cinema di Napoli e l’E-Laboratorio del Nouveau Theatre de Poche. Successivamente entra a far parte della Scuola del Teatro Stabile di Napoli, diretta da Luca De Filippo. È stato diretto in teatro da registi quali Luciano Melchionna, Giuseppe Miale di Mauro, Massimo De Matteo, Lello Serao. Nel 2014 diventa l’assistente alla regia di Luciano Melchionna per lo spettacolo Dignità autonome di prostituzione, in varie tappe nazionali. In televisione, è protagonista dello spot Made in Love, vincitore del premio Napoli Cultural Classic.
 
FABIO PAPPACENA | Studia recitazione con la scuola del Piccolo Teatro di Potenza diretta da Domenico Mastroberti e segue stage di formazione attoriale con Pippo Delbono, Mimmo Cuticchio, Giorgio Rossi, Lello Arena. Alla professione attoriale accompagna l’esperienza musicale avendo studiato canto, chitarra e basso elettrico. A teatro recita, tra gli altri, in: Blake Eternal Life, concerto/spettacolo di Pappacena/Vezzani; Le mille e una notte, regia M.G. Cipriani (2016); Iliade, regia M.G. Cipriani (2013); Moby Dick, regia F. Ferrante (2013); 15 22, regia T. Sensi (2012); Parole, regia P. Civati (2012); Bizzarra - Una saga argentina, regia di M. Cherubini (2010); Ammaliata, regia G. Bonifati (2009); Gabbiano - Il Volo, regia L. Muscato (2009); Masked-Legami di sangue, regia M. Fallucchi (2008); Processo a Nerone, regia G. Ferrara (2008); La moscheta, regia L. Damiani (2006). Per il cinema, la televisione e la radio recita in diverse produzioni, tra cui: Ustica, regia R. Martinelli (2016); Amore criminale, regia M. D’Errico - RAI 3 (2014 e 2015); Squadra antimafia 5, regia di B. Catena (2013) - Canale 5; Maìn, la casa della felicità, regia S. Spada (2011); La nuova squadra– Spaccanapoli, regia D. Maiorca - RAI 3 (2011); La seconda casa non si scorda mai, SkyTV (2010/2014); Achab, RaiSatRagazzi (2003); Giuseppe Mazzini, l’utopia di una vita (2006) e Gabriele, su Gabriele D’Annunzio (2004) - Radio Rai International. Come assistente alla regia ha collaborato con Maddalena Fallucchi e Giorgio Ferrara. È stato assistente alla direzione artistica di Giorgio Ferrara durante il Festival dei Due Mondi nel 2008 e 2009.

EDUARDO SCARPETTA | Figlio d’arte, debutta in teatro all’età di 9 anni con il padre in Feliciello e Feliciella di Eduardo Scarpetta per i 150 anni dalla nascita del famoso attore e commediografo teatrale napoletano. Dall’incontro con Francesco Saponaro nascono Vespertelli nel 2009 e In memoria di una signora amica di Giuseppe Patroni Griffi nel 2015, al Teatro Mercadante di Napoli e al Franco Parenti di Milano. Partecipa al Napoli Teatro Festival con il progetto "Arrevuoto", insieme agli allievi di diverse scuole della Campania, vestendo i panni di Kratos ne Le baccanti e Prometeo incatenato di Euripide con la regia di Pasquale di Sabato, professore di greco al Liceo Classico Umberto I di Napoli. Nel 2015 è Miglior interprete maschile al Roma Film Corto con Tutto quello che non ci siamo detti, premio Miglior cortometraggio, per la regia di Giovanni Dota. Dal 2013 al 2015 frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia. Gira altri due cortometraggi: Sono un eroe diretto da Giovanni Dota e Ex machina per il 48 ore Film Project, ottenendo la candidatura a miglior cast, miglior regia e miglior film, nel 2014. Debutta al cinema con una piccola parte in Pericle il nero di Stefano Mordini, film che ottiene "Un certain regard" a Cannes. 

LILIANA CAVANI | Regista dello scandalo, per di più donna. Provocatrice, cattolica del dissenso. Intellettuale laica e trasgressiva. Demonio e santità. Cinema, televisione, lirica. Due cortometraggi, unici tra documentari e inchieste, sedici film. Il portiere di notteAl di là del bene e del male e Francesco i titoli più noti di un corpus coerente per originalità d’ispirazione e audacia immaginativa, che consegna la figura di Liliana Cavani alla storia del cinema e della cultura europea. Il portiere di notte – riflessione sul nazismo che diventa analisi dell’amore come luogo psichico assoluto – è il capitolo più altisonante di una carriera dalla spiccata vocazione cosmopolita, per contenuti, scenari, territori storici e culturali attraversati, ravvisabile anche nelle combinazioni produttive dei suoi film, in cui dirige cast internazionali (da Lou Castel a Pierre Clementi a Dirk Bogarde, da Charlotte Rampling a Erland Josephson, da Marcello Mastroianni a Claudia Cardinale, Burt Lancaster, Mickey Rourke, John Malkovich). La sua opera è la ricerca inesausta attraverso il mistero e il bisogno d’esserci, dove protagonisti onerosi si spostano dentro e fuori le mura della storia e del tempo in percorsi di sperimentazione continua, tra smarrimenti, consapevolezze e bagliori. I film di Liliana Cavani sono storie di uomini e donne che si amano, soffrono e cercano il bello senza mai sottrarsi ad alcuna prova. Un’antropologia di eroi antieroici, esseri umani normali e insieme archetipici per una carriera artistica che ha il sapore dell’esplorazione, dove ogni film è, prima di tutto, un invito a ogni possibile viaggio nel mondo, intrapreso per scardinare certezze, luoghi comuni, insinuare dubbi, guardare da altri punti di vista. Dal Francesco del 1966 a Galileo, da I cannibali a Al di là del bene e del male a La pelleInterno berlinese, al secondo "viaggio" nell’universo dell’Assisiate, dove crea con Mickey Rourke il Francesco "definitivo", fino a Ripley’s Gamee ai recenti De Gasperi e Einstein.

RAIMONDA GAETANI | Nata a Napoli, studia Architettura. Per il teatro, nel 1973 disegna i costumi per Sabato, domenica e lunedì di E. De Filippo, all’Old Vic, diretto da Franco Zeffirelli, Laurence Oliver e Joan Plowright. Per Zeffirelli, disegna le scene e i costumi di Filumena Marturano al Lyric Theatre Londra, poi al Teatro Reale di Copenhagen e al Teatro Nazionale di Oslo. Dal 1974 lavora con Eduardo De Filippo, per il quale disegna scene e costumi di Natale in casa CupielloUomo e GalantuomoIl ContrattoLo curaggioArte della Commedia, Berretto a sonagli e per molte produzioni televisive di De Filippo, Scarpetta, Pirandello. Al National Theatre di Londra disegna scene e costumi per Inner voices, direzione Mike Ockrent. Per Zeffirelli, firma i costumi di Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello. Nel 1984, lavora per Spettri di Ibsen diretto da Kirsten Sorlie al Rogaland Theater in Norvegia, poi per Sabato, domenica e lunedì La grande magia di E. De Filippo, al Teatro Nazionale di Bergen, per Don Giovanni, regia Bentein Baardson, e Bernarda Alba di Lorca. Nel 1999 disegna i costumi per Il suicida di N. Erdman con Luca De Filippo, Il Piacere dell’OnestaLa grande Magia. È la scenografa di Absolutely, perhaps (Così è, se vi pare) di Pirandello, diretto da Zeffirelli al Windham Theatre, Oliver Award Nomination. Ha lavorato con Armando Pugliese, Carlo Cecchi, Enrico Maria Salerno Franco Ricordi e Mario Monicelli. Per l’opera, ha lavorato in Cavalleria Rusticana e Pagliacci, Opera North, per la regia di Stephen Pimlott e in diverse produzioni di PagliacciLa Traviata e Il Trovatore per la regia di Franco Zeffirelli, nei più prestigiosi teatri lirici del mondo. Per il balletto, ha disegnato le scene e costumi di: Esoterik Satie di Lorca Massine, Teatro alla Scala; Pulcinella, Teatro La Fenice; Gaieté Parisienne, Garnier Theatre di Montecarlo e Teatro Bolshoi; Peer Gynt, Grand Theatre di Ginevra; Capriccio di Stravinskij, coreografia di L. Massine, con Beppe Menegatti per l’Opera di Roma; Maria Stuarda ultima notte, Teatro Nazionale di Roma; Raymonda, Teatro dell’Opera; Schiaccianoci con Carla Fracci, Teatro Nazionale. Nel cinema, ha lavorato con Nando Scarfiotti in Avanti diretto da Billy Wilder, con Danilo Donati per Casanova (Academy Award for Costumes) diretto da Federico Fellini. Ha disegnato i costumi di Cuore Semplice con Adriana Asti per la regia di Giorgio Ferrara. È Art Director per i film di Zeffirelli Il giovane Toscanini con Elisabeth Taylor e Storia di una capinera nel 1992 e Production designer per lo special Leonardo 2000, produzione sperimentale in Showscan, di Douglas Trumbull.

TEHO TEARDO | Nato a Pordenone, è compositore, musicista e sound designer. Ha composto le colonne sonore di Denti di Gabriele Salvatores, Lavorare con lentezza di Guido Chiesa, L’Amico di famiglia e Il Divo di Paolo Sorrentino, La ragazza del lago e Il Gioiellino di Andrea Molaioli, Una Vita Tranquilla di Claudio Cupellini, Il Passato è una terra straniera, Diaz e La Nave Dolce di Daniele Vicari, Quo Vadis Baby (serie tv), Gorbaciof di Stefano Incerti e Triangle di Costanza Quatriglio. Vince il David di Donatello, il Nastro d’Argento, il Ciak d’Oro e il Premio Ennio Morricone. Con la compagnia teatrale Socìetas Raffaello Sanzio, realizza lo spettacolo Ingiuria in cui partecipano anche il violinista Alexander Balanescu e Blixa Bargeld degli Einsturzende Neubauten con cui realizza gli album Still Smiling, Nerissimo e l’EP Spring!. Nel 2011 collabora con il violoncellista Mario Brunello alla realizzazione di Bach: Street View. Collabora con Erik Friedlander, con cui registra Giorni rubati, album ispirato alla poesia di Pasolini. Con l’attore Elio Germano realizza lo spettacolo Viaggio al termine della notte, tratto dal capolavoro di Céline. A settembre 2012, collabora con il fotografo francese Charles Fréger per allestire un progetto live poi pubblicato col nome Music for Wilder Mann. Ha curato la registrazione con i Placebo, presso il suo studio romano, del brano Loud Like Love (piano version) contenuto nell’EP dall’omonimo titolo, pubblicato nel 2014 dalla band. Compone le musiche di Ballyturk, opera teatrale di Enda Walsh, pubblicando poi l’album omonimo in cui compaiono Joe Lally (Fugazi), Lori Goldston, violoncellista dei Nirvana e Cillian Murphy come voce narrante. Nel 2014, scrive le colonne sonore per tre film di Man Ray, che saranno poi pubblicate nell’album Le retour à la raison, e compone le musiche per lo spettacolo teatrale The Matchbox di Joan Sheehy.


Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
01 LUGLIO 21:30
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02 LUGLIO 21:30
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03 LUGLIO 17:00
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BIGLIETTI
platea I settore € 50,00
platea II settore € 40,00
palchi platea e I ordine centrali € 32,00
palchi platea e I ordine laterali € 26,00
palchi II e III ordine centrali € 26,00
palchi II e III ordine laterali € 17,00
loggione € 10,00

durata: 1 ora e 40 minuti


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