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EDIZIONE 2014TEATRODANZA MACABRA

DANZA MACABRA

Luca Ronconi
August Strindberg


di August Strindberg
traduzione e adattamento Roberto Alonge

con
Adriana Asti
Giorgio Ferrara
Giovanni Crippa

regia Luca Ronconi

scenografia Marco Rossi
costumi Maurizio Galante
luci A. J. Weissbard
suono Hubert Westkemper

produzione
Spoleto57 Festival dei 2Mondi
Teatro Metastasio Stabile della Toscana
in collaborazione con Mittelfest 2014

direttore tecnico Ottorino Neri

direttore di scena Angelo Ferro
assistente alla regia Lisa Capaccioli
assistente alle scene Giulia Breno
assistente ai costumi Marta Rinaldi
assistente alle luci Pamela Cantatore
movimenti coreografici Gloria Giordano
suggeritore Enzo Giraldo

produzione Ilaria Pucci, Elisa Faletti
coordinamento direzione tecnica Daniele Di Battista
segreteria tecnica Silvia Preda
assistenti al direttore tecnico Alessia Forcina, Giulia Chiapparelli
responsabile luci Graziano Albertella
responsabile settore macchinisti Paolo Zappelli
macchinisti Andrea Becchetti, Fausto Pagliarola, Antonio Verde
operatore consolle luci Stefano De Vito Malin
primo elettricista David Baldoni
elettricista Marco Mosca
fonico Gup Alcaro
attrezzisti Eleonora Briguori, Daniele Ricci
responsabile sartoria Chiara Crisolini Malatesta
sarta Claudia Zampolini

costumi Farani Sartoria Teatrale 
calzature Pompei
responsabile trucco e acconciature Roberto Maria Paglialunga
scene realizzate dal Laboratorio di scenotecnica e pittura del Festival dei 2Mondi di Spoleto
responsabile Claudio Balducci
macchinista costruttore Enrico Calabresi
pittori scenografi Silvana Luti, Moreno Bizzarri
elementi scenici e attrezzeria a cura del Laboratorio di Scenografia "Bruno Colombo e Leonardo Ricchelli" del Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa
attrezzeria E. Rancati srl
pianoforti Angelo Fabbrini
servizio audio/video Opera 26 sas
luci Spanensemble, Luce E’ S.r.l Firenze
trasporti GBANG S.r.l.
computer regolazione luci E.T.C. Italia www.etcconnect.com

si ringrazia per la gentile collaborazione il maestro al pianoforte Eugenio Krizanovski


Danza macabra di Strindberg è un testo illustre, interpretato da sempre dalla critica come un exemplum della vita coniugale vissuta quale inferno domestico, in cui si confrontano e si scontrano, da un lato, la natura satanica della moglie, Alice, e, dall’altro lato, il carattere vampiresco del marito, il Capitano, che cerca di succhiare la vita del secondo uomo, Kurt, psicologicamente fragile e remissivo.
In realtà si tratta di un’interpretazione di maniera, depistata dalla forte sensibilità misogina dell’autore svedese. Una lettura più attenta del dramma consente invece di prendere atto che, più semplicemente, siamo di fronte all’inferno domestico di una coppia per niente infernale. La vicenda inizia e finisce su toni e timbri di misurata cordialità coniugale. È solo con l’arrivo del terzo, di Kurt, che cominciano le tensioni. Il Capitano e Alice sono come una coppia di attori, tranquilli quando non c’è pubblico, e subito eccitati dalla presenza di uno spettatore. L’arrivo di Kurt è l’occasione perché entrambi i coniugi si animino e si esibiscano, calandosi ciascuno di essi nel proprio personaggio: il vampiro per il Capitano, e la femmina diabolica per Alice, che seduce il timido Kurt. La fuga finale di Kurt riporta la coppia al punto di partenza, alla calma routine esistenziale.
Per Ronconi siamo cioè di fronte alla rappresentazione di una storia infernale ma risibile, che fa pensare curiosamente al vaudeville di Courteline, Les Boulingrin, andato in scena nel 1898, pochi anni prima della stesura di Danza macabra (1900), in cui i coniugi Boulingrin si scatenano all’arrivo di un ospite in visita, su cui proiettano farsescamente le tensioni della coppia borghese. 
Roberto Alonge

Con la messa in scena di Danza macabra di Strindberg, Luca Ronconi torna ancora una volta al Festival dei Due Mondi: un’intensa e irrinunciabile collaborazione voluta dal direttore artistico Giorgio Ferrara nel segno di quella straordinaria forza creativa che contraddistingue il lavoro del grande regista.
La realizzazione della pièce vede nuovamente il Festival di Spoleto e il Teatro Metastasio Stabile della Toscana, in collaborazione con il Mittelfest, unire le proprie forze e ambizioni artistiche per varare un’altra importante produzione, dopo i successi nella scorsa edizione de Il ritorno a casa di Harold Pinter per la regia di Peter Stein e de La voce umana /Il bell’indifferente di Jean Cocteau per la regia di Benoit Jacquot.


LUCA RONCONI 
Nato nel 1933 a Susa in Tunisia, Luca Ronconi si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma nel 1953 ed esordisce come attore in Tre quarti di luna con la regia di Luigi Squarzina. Attore in spettacoli di Orazio Costa, Giorgio De Lullo e Michelangelo Antonioni, inizia nel 1963 a lavorare come regista con la compagnia di Corrado Pani e Gianmaria Volontè. È la straordinaria e fortunatissima messa in scena nel 1969 dell’Orlando Furioso di Ariosto, nella riduzione elaborata da Edoardo Sanguineti, a portarlo al successo internazionale. Nel corso degli anni collabora con diverse istituzioni teatrali: dal 1975 al 1977 è Direttore della Sezione Teatro alla Biennale di Venezia e tra il 1977 e il 1979 fonda e dirige il Laboratorio di progettazione teatrale di Prato, dove mette in scena Baccanti di Euripide e La torre di von Hofmannsthal. Negli anni Ottanta, fondamentali tappe del percorso di ricerca ronconiano, considerate anche come indiscutibili vertici della storia del teatro italiano del dopoguerra, sono Ignorabimus di Holz (1986), Dialoghi delle carmelitane di Bernanos (1988) e Tre sorelle di Cechov (1989).
Dal 1989 al 1994 è direttore del Teatro Stabile di Torino, nel 1994 è nominato direttore del Teatro di Roma e dal 1999 al 2010 è direttore artistico del Piccolo Teatro di Milano, realizzando negli anni numerosi e importanti spettacoli. Tuttora dirige la Scuola per attori dello stabile milanese. Nel 2002 fonda con Roberta Carlotto il Centro Teatrale Santacristina, unità di produzione e formazione che dirige nella struttura creata nella campagna tra Gubbio e Perugia. Nel 2006 è invitato a dirigere a Torino cinque spettacoli, che costituiscono il "Progetto Domani", promosso in occasione delle Olimpiadi invernali.
Come regista lirico, alla frequentazione dei "classici" dell’opera italiana (Verdi, Bellini, Puccini e, soprattutto, Rossini), ed europea (Bizet e Wagner), Ronconi accompagna un interessante lavoro di studio sui territori meno battuti del teatro musicale, come la grande stagione del Barocco italiano (Rossi e Monteverdi) o la produzione operistica contemporanea, tra cui Il caso Makropulos di Janácek e Il giro di vite di Britten. Ha diretto anche le versioni televisive di alcuni dei suoi spettacoli più importanti ed è curatore e allestitore di mostre.
Molti spettacoli hanno ottenuto prestigiosi premi e riconoscimenti, quali il VI Premio Europa per il Teatro di Taormina Arte (aprile 1998); il Premio UBU come migliori spettacoli delle rispettive stagioni teatrali per "Progetto sogno" nel 2000, Lolita nel 2001, Infinities nel 2002, Professor Bernhardi nel 2005 e per "Progetto Domani" nel 2006 e, più recentemente, il Premio Nazionale della Critica per il "Progetto Lagarce" e il Premio ETI come migliore spettacolo per Sogno di una notte di mezza estate. Gli è stato conferito nel 2008 dall’Accademia Nazionale dei Lincei il Premio "Antonio Feltrinelli" per la Regia teatrale e ha ricevuto lauree honoris causa dalle Università di Bologna (1999), Perugia (2003), Urbino (2006) e Venezia (2012). Nell’ambito della Biennale Teatro di Venezia, nell’agosto 2012 ha ritirato il Leone d’Oro alla Carriera, mentre nel marzo 2013, in occasione dei suoi ottant’anni, il Sindaco di Milano gli ha consegnato il Sigillo della Città.

ADRIANA ASTI
Nel corso della sua carriera teatrale è stata diretta, tra gli altri, da Strehler, Visconti, Ronconi, Harold Pinter, Susan Sontag, Alfredo Arias interpretando con riconosciuta maestria grandi personaggi del teatro classico e moderno. Ha ispirato autori come la Ginzburg, Siciliano, Patroni Griffi, Cesare Musatti e Franca Valeri, che hanno creato per lei indimenticabili protagoniste per le nostre scene. Da molti anni recita anche in lingua francese ed è riuscita a far conoscere, con grande successo, alcune delle sue eroine, sui palcoscenici di Parigi. Ha scritto due commedie, Caro Professore e Alcool, rappresentate per più di 200 repliche, e due romanzi pubblicati in Francia, Rue Ferou e Se souvenir et oublier. Ha partecipato ad oltre 60 film diretta, tra gli altri, da Visconti, De Sica, Pasolini, Bertolucci, Bolognini, Brass, Giordana, Techiné e Bunuel. Stramilano, nostalgia in musica della sua città, e Ja das Meer ist blau, poemi e canzoni di Brecht e Weill, spettacoli da lei ideati, la vedono nella sua nuova veste di cantante. Per le sue interpretazioni ha ottenuto il Premio Ennio Flaiano, tre Maschere d’oro, quattro Nastri d’argento, il David di Donatello, la Grolla d’oro, il Premio De Sica e il Ciak d’oro. Dal 2004 è Grande Ufficiale della Repubblica Italiana. Nel 2009 Robert Wilson l’ha diretta in Giorni Felici di Samuel Beckett. Nel 2011 è stata insignita del titolo di Chevalier dans l’Ordre des Arts et de Lettres. Nel 2013 è stata la protagonista de La voce umana /Il bell’indifferente di Jean Cocteau diretta da Benoit Jacquot.

GIORGIO FERRARA
E’ nato a Roma.
Ha seguito il corso di laurea in Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza e il corso di recitazione dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica "Silvio d’Amico".
E’ stato aiuto-regista di Luca Ronconi e di Luchino Visconti, con i quali ha intensamente collaborato.
Per la RAI ha diretto il film L’uomo che ho ucciso dal romanzo 1912+1 di Leonardo Sciascia, sceneggiatura di Domenico Rafele, Pierre Dumayet e la serie Avvocati di Giancarlo de Cataldo.
Per il cinema ha diretto: Un cuore semplice, sceneggiatura di Cesare Zavattini dal racconto di Gustave Flaubert, premiato con il David di Donatello, il Premio Rizzoli, il Premio Saint Vincent e il Nastro d’argento; Caccia alla Vedova, sceneggiatura di Enrico Medioli dalla Vedova scaltra di Goldoni; Tosca e altre due dalla omonima commedia di Franca Valeri, sceneggiatura di Enrico Medioli.
Per il teatro ha messo in scena spettacoli di autori classici e contemporanei come Pirandello, Strindberg, Goldoni, Carlo Bernari, Francesca Sanvitale, Enzo Siciliano, Franca Valeri, Cesare Musatti, Natalia Ginzburg e Corrado Augias.
Per il Teatro dell’Opera di Roma ha messo in scena Madama Butterfly di Giacomo Puccini.
Per il Festival dei Due Mondi di Spoleto ha messo in scena: Gogo no eiko di Hanz Werner Henze; Amelia al ballo di Gian Carlo Menotti; Il giro di vite di Benjanim Britten; The Piano Upstairs di John Weidman.
Come attore ha partecipato a: Misura per misura e Riccardo III di Shakespeare, regia di Luca Ronconi; Nina di André Roussin, regia di Bernard Murat; Alcool scritto e diretto da Adriana Asti; La Maria Brasca di Testori, regia di Andrée Ruth Shammah; L’inserzione di Natalia Ginzburg, regia di Giorgio Ferrara; Le sedie di Jonesco, regia di Tullio Pericoli.
È stato Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi e Presidente del Forum des Instituts Culturels Etrangers à Paris.
Dal 2008 al 2012 è stato Presidente e Direttore Artistico della Fondazione Festival dei Due Mondi di Spoleto, di cui ricopre oggi il ruolo di Direttore Artistico.

GIOVANNI CRIPPA
Giovanni Crippa debutta sulle scene a vent’anni, in Equus di Peter Shaffer, diretto da Marco Sciaccaluga.
Ha lavorato con i principali registi italiani, tra cui De Lullo (La dodicesima notte di Shakespeare e Le tre sorelle di Cechov), Albertazzi (Il Cid di Corneille), Squarzina, De Fusco, Siciliano, Crivelli, Cappuccio, Andrée Ruth Shammah (I promessi sposi alla prova di Testori), lo stesso Giovanni Testori (Filippo di Alfieri), Patroni Griffi (Zio Vanja di Cechov, la cosiddetta Trilogia del teatro nel teatro di Pirandello e Fior di pisello di Bourdet), Chérif, Maccarinelli (Elettra e Oreste di Euripide), Stein (Medea di Euripide e Demoni di Dostoevskij).
Del 1993 è la sua prima regia, L’angel, dal poema di Loi.
Dal 1995, prende parte alle principali produzioni del Teatro di Roma dirette da Luca Ronconi, interpretando Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Gadda, Davila Roa di Baricco, I fratelli Karamazov di Dostoevskij, Questa sera si recita a soggetto di Pirandello, Alcesti di Samuele di Savinio. Per il Teatro di Genova ha recitato ne La centaura di Andreini e in Nora alla prova da "Casa di bambola". Per il progetto ronconiano ideato per le Olimpiadi di Torino ha preso parte a Troilo e Cressida e Lo specchio del diavolo. Al Piccolo, sempre diretto da Ronconi, è stato tra gli interpreti di La vita è sogno, Lolita, I due gemelli veneziani (Premio UBU come miglior attore non protagonista), Candelaio, Prometeo incatenato, Baccanti, Rane, Peccato che fosse puttana, Professor Bernhardi, Il ventaglio, Inventato di sana pianta, Sogno di una notte di mezza estate, Il mercante di Venezia, La compagnia degli uomini. Ha recitato anche ne I pretendenti di Lagarce, ne Il gatto con gli stivali ovvero Una recita continuamente interrotta di Tieck/Tessitore, in Dettagli di Lars Norén, tutti e tre con la regia di Carmelo Rifici e ne La cimice di Majakovskij, regia Serena Sinigaglia. Con la sorella Maddalena, ha interpretato Passione, da Passio Laetitiae et felicitatis di Giovanni Testori per la regia di Daniela Nicosia.
Sul grande schermo ha recitato in State buoni se potete di Luigi Magni; in televisione è stato protagonista maschile in Manon, regia di Sandro Bolchi e in Cheri, regia di Muzii.

MARCO ROSSI
Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Firenze, alla scuola di Antonio Capuano, ed ha collaborato come assistente con lo scenografo Maurizio Balò.
Ha realizzato le scenografie degli spettacoli di Luca Ronconi, Amor nello specchio di G. B. Andreini (Ferrara, 2002),Peccato che fosse puttana di John Ford (Teatro Farnese di Parma, 2003, coprodotto dal Piccolo Teatro di Milano e messo in scena anche al Teatro Studio), Diario privato di Paul Léautaud (Teatro Argentina di Roma, 2005), I soldati di Jakob Lenz (Piccolo Teatro di Milano - Teatro Studio, 2005), Inventato di sana pianta, ovvero gli affari del barone Laborde di H. Broch (Piccolo Teatro di Milano - Teatro Grassi, 2007, premio UBU per la migliore scenografia), Itacadi B. Strauss e L’antro delle ninfe a cura di M. Trevi (progetto "Odissea doppio ritorno", Teatro comunale di Ferrara, settembre 2007), Giusto la fine del mondo di Jean Luc Lagarce (Piccolo Teatro di Milano - Teatro Studio, 2009), La modestia di R. Spregelburd (Festival di Spoleto, Teatro Caio Melisso, giugno 2011), Il panico di R. Spregelburd (Piccolo Teatro di Milano - Teatro Strehler, gennaio 2013, premio UBU per la migliore scenografia), Pornografia di W. Gombrowicz (Festival di Spoleto, Bevagna, Teatro Torti, giugno 2013), La Celestina, laggiù vicino alle concerie, in riva al fiume di M. Garneau da F. de Rojas (Piccolo Teatro di Milano - Teatro Strehler, gennaio 2014).

MAURIZIO GALANTE
Dopo aver frequentato architettura all’Università di Roma e aver studiato presso L’Accademia di Costume e Moda di Roma, Maurizio Galante lavora per lo stilista Roberto Capucci. Presenta la sua prima collezione di prêt-à-porter a Milano nel 1986 con il nome di "Maurizio Galante X Circolare". Dal 1992 presenta le sue collezioni in Francia partecipando al calendario parigino della Haute Couture. Stabilitosi a Parigi nel 1996, l’anno seguente fonda il brand "Maurizio Galante". Nel 2003 crea con Tal Lacman la società interware. Dal 2008 presenta le sue collezioni di Alta Moda come membro ufficiale dell’esclusivo circolo della "Chambre Syndicale de la Haute Couture". Partecipa a numerose esposizioni e le sue opere sono largamente presenti nei più importanti musei del mondo. Nel teatro, ha collaborato con Giorgio Ferrara per le Mémoires di Goldoni al Théâtre Montparnasse di Parigi nel 2006 e ha disegnato i costumi per le opere da lui dirette Gogo no eiko di Hans Werner Henze e Amelia al ballo di Gian Carlo Menotti che hanno inaugurato le edizioni 2010 e 2011 del Festival dei Due Mondi di Spoleto. Rifiutando tutte le etichette e il restrittivo concetto di "stagione", la creatività di Maurizio Galante si esprime oltre la moda, nel design come nella progettazione di interni ed esterni. La sua opera può definirsi un felice matrimonio di contrasti fra creatività sofisticata e discrezione, rigore e poesia, tradizione e innovazione. Le sue creazioni, nei vari settori, sollecitano il desiderio e il dialogo e sono disegnate con l’intento di suscitare sempre nuove emozioni.

A. J. WEISSBARD
Light designer americano, lavora in tutto il mondo per teatro, video, mostre, installazioni permanenti e architettoniche. Tra le sue collaborazioni pluriennali ci sono registi di teatro, tra cui Robert Wilson, Peter Stein, Luca Ronconi, Daniele Abbado e Bernard Sobel, il regista cinematografico Peter Greenaway, gli artisti visivi William Kentridge, Fabrizio Plessi, Vadim Fishkin e Shirin Neshat, e architetti come Gae Aulenti, Fabio Novembre, Pierluigi Cerri, Richard Gluckman e Matteo Thun. Tra i luoghi che hanno ospitato le sue creazioni si ricordano: per il teatro, Lincoln Center New York, Los Angeles Opera, Brooklyn Academy of Music, Paris Opera Garnier, Bruxelles Opera La Monnaie, Teatro Real Madrid, Teatro di Epidauro, Schaubühne Berlin, Esplanade Singapore e Bunka Kaikan Tokyo; per le mostre e le installazioni multimediali, il Guggenheim di New York e Bilbao, Royal Academy of London, Petit Palais Paris, Vitra Design Museum, Triennale di Milano, il Quirinale a Roma, Kunstindustrimuseum Copenhagen, Shanghai Art Museum, Aichi World Expo 2005, Salone del Mobile Milano, Bienal de Valencia e tanti altri. Recentemente, ha progettato il disegno luci per The Life and Death of Marina Abramovic al Manchester International Festival, L’Orfeo e Il Ritorno di Ulisse al Teatro alla Scala di Milano, l’opera Eugene Onegin presso il Teatro Mikhailovsky di San Pietroburgo, la mostra Retrospettiva Giorgio Armani, per Parsifal presso la Los Angeles Opera, il Padiglione Ukraino per la Biennale di Venezia, Lady from the Sea al Teatr Dramatyczny, Warsaw e Quartett al Théâtre Odéon Parigi; inoltre ha lavorato per la mostra dedicata a Sebastiano del Piombo a Palazzo Venezia Roma, The Fly al Théâtre du Châtelet con la regia di David Cronenberg, Drifting and Tilting the Songs of Scott Walker, al Barbican Theatre; con la regia di Luca Ronconi, collabora per opera e prosa per Sogno di una Notte di Mezza Estate, Il Mercante di Venezia, le prose di Rafael Spregulburd, ed altri; ha collaborato anche a Il Tempo del Postino al Theater Basel; al flagship store di Hugo Boss a Meatpacking District, NY e alla mostra La Bella Italia, organizzata in occasione delle celebrazioni per il 150°, presso la Venaria Reale. La sua installazione with light regards è stata presentata al Salone del Mobile 2006. È il primo a ricevere il premio IFSArts per il Lighting Design nel 2010. È resident lighting designer per Change Performing Arts di Milano, vice-presidente onorario della Accademia della Luce, summer program director al Watermill Center di New York ed insegna alla Norwegian Theater Academy e alla NABA di Milano. AJ Weissbard vive a Roma.

HUBERT WESTKEMPER
Nato a Francoforte nel 1953 e laureatosi alla "Hochschule der Künste" di Berlino come ingegnere del suono, Hubert Westkemper dai primi anni ottanta vive e lavora in Italia, dedicandosi prevalentemente al sound design di spettacoli teatrali.
Ha al suo attivo collaborazioni con molti registi italiani ed internazionali tra i quali Luca Ronconi (collaborazione cominciata nel 1986 con Ignorabimus), Robert Wilson (Come in under the shadow of this red rock, di T.S.Eliot, Persephone e G.A. Story), Jerome Savary (Blimunda Opera di Azio Corghi su testo di José Saramago, Teatro alla Scala), Peter Stein (Tat’jana Opera di Azio Corghi), Mario Martone (Operette morali e il film Noi credevamo), compositori quali Luciano Berio (Cronaca del luogo, Festival di Salisburgo), Luca Francesconi (Gesualdo considered as a murderer, Amsterdam), Fabio Vacchi (ll letto della Storia, Maggio Musicale di Firenze, Regia Barberio Corsetti), dando il suo contributo ad importanti istituzioni tra cui il Teatro alla Scala, il Piccolo Teatro di Milano, la Biennale di Venezia, il Festival di Spoleto, il Maggio Musicale Fiorentino, il Festival di Salisburgo e Holland Festival.
Socio fondatore di AGON, ha partecipato in qualità di ingegnere del suono a tutti i più importanti progetti dell’associazione.
Nel 2005 vince il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici Teatrali e il Premio UBU per il suono dello spettacolo Elettra. Nel 2011 è candidato al Davide di Donatello per le musiche originali del film Noi credevamo di Mario Martone.
Ha collaborato con RAI-Radio 3 e la RadioTelevisone svizzera italiana (RTSI) per alcuni radiodrammi realizzati in parte in olofonia.
Dal 2005 è docente presso l’Accademia di Brera - Dipartimento di Progettazione e Arti applicate (Progettazione di Spazi sonori) e collabora con la Civica Scuola Paolo Grassi di Milano.
TEATRO
Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi
27 GIUGNO 21:00
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28 GIUGNO 16:30
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29 GIUGNO 16:30
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04 LUGLIO 18:00
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05 LUGLIO 15:30
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06 LUGLIO 18:30
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BIGLIETTI
biglietti:
platea e palchi platea € 35,00
palchi I e II ordine € 20,00
loggione € 10,00


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