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EDIZIONE 2014MUSICAEDOARDO BENNATO
in CONCERTO

EDOARDO BENNATO
in CONCERTO



Edoardo Bennato
chitarra, tamburello, armonica, kazoo

band
Gennaro Porcelli chitarre
Giuseppe Scarpato chitarre
Raffaele Lopez tastiere
Lorenzo Patrix Duenas basso
Roberto Perrone batteria

Quartetto Flegreo
Simona Sorrentino I violino
Giusy Tufano II violino
Luigi Tufano viola
Marco Pescosolido violoncello


Considerato il più grande rocker italiano e, ormai da più di quarant’anni, una delle voci più amate della nostra canzone d’autore, Edoardo Bennato porta le sue sonorità inconfondibili sul palcoscenico dei Due Mondi. Per l’occasione, è affiancato nella sua solita formazione, dal Quartetto Flegreo, quattro musicisti, di cui il cantautore si è già avvalso in passato per collaborazioni sia "live" che discografiche, e che non si limitano semplicemente a eseguire i brani dell’artista in chiave classica, ma lo accompagnano e si fondono con la band unendo così gli strumenti classici a quelli ritmici ed elettrici per un sound memorabile.

Da anni, insieme coscienza e fantasia di questo nostro paese, della musica Italiana è stato e rimane tuttora, un rivoluzionario: l’ha presa, l’ha cambiata, l’ha modellata a sua immagine e somiglianza, mescolando la sua matrice popolare con il rock’n’roll anni ’50, con una visione tagliente ed ironica della realtà, prendendo in prestito il linguaggio simbolico delle favole e giocandoci, facendo maledettamente sul serio. Ha cantato la sua rivoluzione personale, ma ha sempre preso le distanze da tutti quelli che avrebbero voluto incasellarlo in una definizione, in una posizione, in uno schieramento.

Il cortile di Bagnoli, alla periferia di Napoli. E’ il classico cortile di periferia, in un’area, quella dei Campi Flegrei, dotata di immense ricchezze termali, archeologiche e paesaggistiche; tanto verde e persino un’isoletta, Nisida, congiunta alla terraferma attraverso un pontile artificiale. Ma anche con un’aria tossica, un cielo innaturale e il mare malato. La grande fabbrica, l’Italsider, ha inquinato l’ambiente rendendolo insano, desolato ed equivoco come quello di una metropoli disfatta dalle guerre industriali.
Quel cortile fu il primo palcoscenico di Edoardo.
E’ stata la madre ad assecondare le attitudini musicali di Edoardo, Eugenio e Giorgio mandandoli a lezione da un maestro di fisarmonica un giorno d’estate.
In quel periodo – nel cuore degli anni sessanta – alla melodia napoletana dei vari Sergio Bruni e Mario Abbate, Edoardo preferiva i suoni della nuova America come un ragazzo di New York, Londra o Milano. Il juke-box eccitava la sua fantasia. Elvis, Paul Anka e Neil Sedaka i suoi idoli.

Era il 1970, l’anno in cui furono pubblicati i primi due quarantacinque giri di Edoardo Marylou e 1941. Seguì, dopo una decina di mesi, il terzo, Good bye Copenaghen, tutti incisi per la Numero Uno.
Nel 1973 pubblicò il primo fra i suoi storici album, Non farti cadere le braccia, al quale seguirono I buoni e i cattivi, Io che non sono l’Imperatore, La Torre di Babele, album perfettamente in sintonia con il clima che si stava instaurando, che ironizzavano beffardamente sulla cultura manichea del perbenismo borghese e sbeffeggiavano i potenti. Il successo di massa arriva poi con la rivisitazione allegorica delle favole di Pinocchio e di Peter Pan in due concept album, Burattino senza fili e Sono solo canzonette.
L’immensa popolarità di Edoardo fu misurata durante una tourneè trionfale che, primo fra gli italiani, lo vide approdare allo stadio S. Siro di Milano per un memorabile concerto davanti a 70.000 persone e che successivamente lo portò di nuovo in Europa, con gli entusiasmanti concerti all’Hallenstadium di Zurigo e al Prater di Vienna.
Nel 1983 arriva l’accoppiata l.p. + mix di E’ arrivato un bastimento, album questa volta ispirato alla favola del Pifferaio magico, e il primo live intitolato E’ goal. Nel 1985, la pubblicazione di Kaiwanna segna una svolta nella carriera di Edoardo, che si spinge decisamente verso l’elettronica. Seguiranno O.K. Italia e il secondo disco live dal titolo Edoardo.
Nel 1987 suona all’Apollo Theater nel cuore di Harlem a New York.
L’amore per il rock’n’roll impregna l’album pubblicato nel 1989 Abbi dubbi. Nello stesso anno viene pubblicata la raccolta Rinnegato, un album in cui Edoardo ripropone molti brani del suo ormai consistente repertorio in chiave rigorosamente unplugged e precorrendo ancora una volta le tendenze future.
A dodici anni di distanza escono E’ asciuto pazzo ‘o padrone e Il paese dei balocchi. Nel 1993 viene pubblicato il video-album antologico Persone Pulite, dal titolo ironico che ben si ricollega all’attualità della tangentopoli italiana.
L’anno dopo arriva Se son rose fioriranno e nel 1995 esce Le ragazze fanno grandi sogni. L’album più sofferto di Edoardo, sicuramente uno dei più belli.
Dopo due anni di intensa attività dal vivo con il quartetto d’archi Solis String Quartet, nasce, nel 1996, Quartetto d’Archi: una raccolta di sedici brani registrati e riarrangiati che evidenziano la particolare adattabilità del repertorio dell’artista in chiave classica.
Si chiama Sbandato, il nuovo CD di Edoardo Bennato, elaborato e registrato tra dicembre 97 e Aprile 98 negli studi Megaride di via S. Lucia, nel cuore di Napoli.
Nel 2000 e nel 2001 vengono pubblicate Sembra ieri e Afferrare una stella, due splendide raccolte dei più grandi successi di Edoardo Bennato, che fanno rivivere le emozioni ed i ricordi, come se fossero la colonna sonora degli ultimi trent’anni.
Il 2001 pubblica la colonna sonora del film Il Principe e il Pirata di Leonardo Pieraccioni.
Nel 2003, a distanza di quasi cinque anni dall’ultimo album in studio, Edoardo Bennato pubblica un nuovo lavoro di canzoni inedite intitolato L’Uomo Occidentale.
Nel dicembre 2003, insieme con il fratello Eugenio, realizza la colonna sonora del film animato Totò Sapore e la magica storia della pizza.
Nell’ottobre 2005 viene pubblicato l’album La Fantastica Storia del Pifferaio Magico. Uscito per Warner Music, rappresenta il terzo episodio di un’ipotetica trilogia di favole-rock che hanno fatto di Edoardo uno degli artisti italiani più amati di sempre. Questo nuovo disco ha una sua caratteristica unica: per la prima volta in assoluto in Italia, Bennato è riuscito con l’aiuto di 18 grandi artisti che hanno collaborato con lui al progetto a realizzare la prima opera rock italiana, un progetto di grande spessore artistico non solo musicale ma anche culturale.
Nel maggio 2006 pubblica il singolo Notte di mezza estate scritto a quattro mani insieme ad Alex Britti.
Nel novembre 2006, dopo i successi di Buenos Aires, Madrid, Londra e New York per la prima volta in Italia arriva Peter Pan Il Musical, tratto dal capolavoro di James Matthew Barrie: una produzione totalmente italiana che vede in scena un cast d’eccezione di 25 artisti, per la regia di Maurizio Colombi.
Nel 2010 esce Le vie del rock sono infinite che interrompe un silenzio discografico che durava da cinque anni e che vede Bennato ritornare su sonorità tipiche al suo stile, spontaneo rock e cantautorale.
Nello stesso anno si esibisce, insieme ad altri grandi artisti, in Storytellers presso le Officine Meccaniche di Milano: una serata indimenticabile in cui suona e "si racconta", regalando al pubblico commenti, approfondimenti, aneddoti sul suo mondo e sull’origine delle sue canzoni.
Nel 2011 Edoardo Bennato torna con un nuovo brano a tutto rock: La mia città. La canzone è dedicata alla sua Napoli ed è di estrema attualità, un vero atto d’amore.

Edoardo Bennato è da sempre un "compagno di viaggio", tanto più prezioso con il passare degli anni perché prezioso rimane il suo punto di vista, che è quello di chi è rimasto sospeso nel tempo, e dalla sua "Isolachenonc’è" continua, di tanto in tanto, a spedire cartoline d’amore e di rock a noi, che nel frattempo siamo diventati "grandi". Cartoline in forma di canzone che ci fanno ancora voltare la testa, e alzare gli occhi verso l’orizzonte, per immaginare qualcosa di diverso.
MUSICA
Piazza Duomo
06 LUGLIO 21:30
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BIGLIETTI
biglietti:
posto unico € 20,00
posti in piedi € 10,00


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