Nata a Bruxelles, figlia d’arte, Tamara Triffez segue da sempre, con passione innata, le diverse espressioni artistiche. Prima attrice di teatro, si dedica in seguito alla fotografia. Aspirante cantastorie in versione contemporanea, si esprime talvolta anche attraverso video sequenze musicate dei suoi scatti fotografici. Da anni vive a Roma, città in cui fa ritorno dai suoi numerosi viaggi per lavorare sui reportage fotografici realizzati. Grande conoscitrice dell’Oriente, le sue immagini guardano le cose e gli individui "da dentro perché, come tutti i grandi viaggiatori, Tamara è un’artista che si muove per vedere le persone molto da vicino, anzi per sondare possibilità di identificazione" (Claudio Strinati); "Impostando il suo sguardo privilegiato verso una peculiare attenzione al rapporto con la memoria e con il passato, orientandolo come un reportage dell’incontro con l’altro da sé, con diverse tradizioni e culture" (Barbara Martusciello).
Come artista si oppone, e sempre si opporrà, alla cancellazione di retaggi culturali, che pur diversi in diverse parti del mondo, sono intrinsechi all’esistenza stessa dell’uomo. E come artista il suo sguardo va alle piccole e grandi cose di questo mondo, per provare a ritrarre le emozioni con la chiara coscienza che la finzione dell’arte è uno dei modi per rimanere onesti con sé stessi e con il mondo. Tamara Triffez ha partecipato a programmi internazionali di assistenza e ricerca nel campo dei diritti umani e ha realizzato mostre fotografiche in Italia e all’estero.
La mostra Dietro le quinte è una ricerca sull’intimità nel teatro che nasce dalla sua osservazione sul campo dello svolgersi della 56a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, dalla ricerca di momenti, non sulla scena, ma piuttosto nei camerini, nei back stage, durante il trucco e le prove degli spettacoli. Oltre alle immagini esposte, un "video fotografico musicato" racconta tutto quanto fa da coro agli spettacoli: il suo pubblico, gli eventi, le prime.
