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EDIZIONE 2014EVENTIGIUSEPPE MAZZINI E LA MUSICA DELLA GIOVINE EUROPA (1834-2014)

GIUSEPPE MAZZINI E LA MUSICA DELLA GIOVINE EUROPA (1834-2014)

Concerto-conferenza


relatore e pianista Stefano Ragni (Conservatorio e Università per Stranieri di Perugia)

programma

Un inno di poche battute ha creata in tempi vicini a noi la vittoria. (G. Mazzini, Filosofia della musica)
D. Auber
La muette de Portici (1828, Parigi)
Amour sacrée de la Patrie
Rends-nous l’audace et la fierté

Meyerbeer è il più grande artista di un periodo di transizione, nel quale il Sommo Sacerdote non può ancora apparire. (G. Mazzini, lettera a Emilie Ashurst Venturi, Londra 21 maggio 1867)
G. Meyerbeer 
Les Huguenots (Parigi, 1836)

La terza Roma
R.Wagner
Rienzi (Dresda, 1842)

L’Europa prima di Sarajevo
G. Verdi
Inno delle Nazioni (Londra, 1862)


si ringrazia la ditta Angelo Fabbrini Pianoforti - Pescara per la preziosa collaborazione


Autore della Filosofia della musica (Parigi, 1836) Giuseppe Mazzini è l’unico filosofo e politico italiano che abbia dedicato la sua specifica attenzione a un testo esplicitamente dedicato ai rapporti che legano la musica alla società.
Nel 1834 Mazzini fondava a Berna la associazione della Giovine Europa, raccogliendo i progetti di democrazia e di indipendenza espressi da esuli italiani, polacchi e tedeschi.
Per Mazzini la musica, in particolare il melodramma, sono strettamente collegati con il sogno di una Europa unita, libera e partecipe di medesimi ideali di progresso e di emancipazione.
Chitarrista di rilievo, grande esperto di opera lirica, Mazzini, nell’esilio londinese maturò una riflessione sulla musica che vedeva nella produzione di Meyerbeer la capacità di fornire al suo pensiero politico una Sintesi di idee, motivi e di riflessioni che potessero convincere gli europei di unirsi in una grande armonia condivisa e consapevole. Un progetto che nel 1862 troverà la sua piena realizzazione nell’Inno delle Nazioni che Giuseppe Verdi presentò per l’Expo internazionale di Londra.

Stefano Ragni ha il grande merito di aver fatto riscoprire ai mazziniani ed agli italiani, in tempi non sospetti, la passione e l’interesse di Giuseppe Mazzini per la musica, cogliendone la funzione rivoluzionaria e spirituale, nel quadro dell’evoluzione del suo pensiero politico e sociale.
A partire dalla sua edizione della Filosofia della musica per i tipi della Domus Mazziniana di Pisa (1996), Ragni ha dedicato la maggior parte delle sue energie agli studi musicologici mazziniani e risorgimentali, presentandone i risultati nell’innovativa formula delle conferenze-concerto, che hanno sempre attratto larghi consensi di pubblico e di critica.
L’Associazione Mazziniana Italiana (AMI) ha avuto il piacere e l’onore di poter contare in molte occasioni sulla competenza e sulla disponibilità di Stefano Ragni e si augura di farlo ancora in futuro, ben sapendo che ogni appuntamento si rivela originale e brillante, aggiungendo un tassello alla conoscenza della poliedrica personalità di Giuseppe Mazzini.
L’AMI è perciò fiera di annoverare l’artista e studioso perugino tra gli alfieri contemporanei del mazzinianesimo, cui è stata conferita la medaglia d’argento coniata per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia con l’effige di Goffredo Mameli.

Mario di Napoli
Presidente Nazionale AMI



STEFANO RAGNI
Stefano Ragni, laureato il filosofia e diplomato in composizione, musica corale e pianoforte insegna al Conservatorio e all’Università per Stranieri di Perugia.
Autore di venti monografie musicali vede il suo Corso di storia della musica italiana per studenti stranieri diffuso in tutto il mondo.
La sua edizione critica della Filosofia della musica di Giuseppe Mazzini (Domus mazziniana, Pisa, 1996) e il suo volume Giuseppe Mazzini e la musica della Giovine Italia costituiscono il fondamento della sua presenza nel Comitato Nazionale delle Celebrazioni del Bicentenario della nascita di Mazzini (2005).
E’ l’autore dei percorsi musicali che accompagnano il visitatore nei nuovi allestimenti del Memoriale Mazzini di Pisa e nel Memoriale Garibaldi di Caprera.
Nel 2013 è stato componente del Comitato Scientifico delle Celebrazioni Verdiane insediato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Per l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana (Treccani) ha scritto un saggio edito nel grande volume celebrativo del bicentenario verdiano.
E’componente della Fondazione Simonetta Puccini.
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